A proposito di Antenne…
La linea di alimentazione è cosa fondamentale per il funzionamento di una antenna in quanto trasporta l’energia che dovrà poi esser irradiata. I due sistemi più conosciuti sono, la linea bifilare aperta e il cavo coassiale. Sostanzialmente per quanto molti non lo sanno son la stessa cosa, si possono differenziare per l’impedenza la forma la potenza è consona è ancora l’uso della linea bifilare. Reputo la doppia Zeppelin una tra le top antenne naturalmente se usata con un vero accordatore bilanciato ad onda intera, all’alimentazione presenta una impedenza elevata viene portata come già detto all’apposito Tuner tramite linea bifilare. L’antenna presenta al punto di alimentazione SWR anche lui molto alto ma l’apposito accordatore BILANCIATO la adatterà per la risonanza in modo eccellente. Comunque questa antenna il punto di forza sta nel Tuner bilanciato in fase e nella linea di alimentazione, diversamente non funzionerebbe per nulla, come ad esempio alimentarla con coassiale poi accordarla con un normale Tuner.
La linea bifilare (piattina) non è parte della antenna come molti credono NON irradia in quanto si comporta come un cavo coassiale, infatti scorrono 2 corrente uguali e contrari formano 2 campi uguali e contri che si annullano, solo così avverrà il miracolo dell’aumento di 3/5 DB. Nell’latra ipotesi, le linee possono irradiare quando ci son disadattamenti elevati dove correnti parassite scorrono su di esse. Ora riferendoci a questa antenna uno potrebbe pensare di infilarci sul punto di alimentazione un balun 450 ohm e scendere con la linea coassiale a 50 ohm, ebbene anche qui la antenna non sarebbe più efficiente come in origine descritta. Questa cosa la possiamo notare sulla antenna WINDOM che in origine non era affatto uguale a quella che c’è in commercio ora. L’ antenna Windom in origine era alimentata come ora fuori centro dove trova un’impedenza caratteristica tra 200 e 300 ohm a secondo della altezza dal suolo tramite linea filare. Nota bene che i 300ohm li raggiunge ad altezze molto elevate cosa che oggi per molti non è possibile posizionarla.
Negli anni 50 o 60 ora non ricordo, arrivò un tizio famoso che pensò di alimentarla tramite balun direttamente sulla antenna, questa cosa ha pregiudicato tutta l’efficienza della antenna, sono molti oggi che la provano e non son soddisfatti. Anche qui se alimentata con linea bifilare e accordatore bilanciati funzionerebbe molto meglio. Altra cosa da dire, è che oggi chi si cimenta a fare questa antenna chiede sempre un balun 6:1 invece di un 4:1 come prevalentemente chi fa buone antenne usa, vedi gli americani o le antenne australiane. Innanzitutto si deve dire che i balun più alto hanno il rapporto di trasformazione più aumenta la perdita più diminuisce la banda passante dello stesso. Prevalentemente la antenna ha 200 220 ohm dato che spesso e montata bassa, quindi è più pagante e più idoneo un 4:1. La scelta del 6:1 (pare) migliore ma spesso non è perché adatta la antenna ma, essendo maggior la perdita rispetto al 4:1 anche lo SWR che deve tornare per muovere l’ago dello strumento viene assorbito dalla perdita stessa e l’OM è felice perché crede di aver migliorato vedono meno SWR. Ma l’antenna rimane comunque non ben calibrata. Altra cosa che notano in molti è il ritorno di RF usando le antenne Windom, questo perché scorre una corrente parassita sul cavo coassiale. La controprova la vediamo sul progetto non stupido, della Carolina Windom, dove l’azienda RADIOWORK mette un separatore di linea sotto l’antenna a 3 – 6 mt circa per bloccare la RF. Loro dicono che irradia anche in verticale ma nella realtà usano questo trucco per deformare il lobo di modo che la antenna abbia un diverso angolo di irradiazione e nella realtà la componente irradiata dal cavo è minimale. Secondo il mio parere tra tutte le Windom in commercio la Carolina è tra le migliori.
A questo punto possiamo dire che su molte antenne purtroppo corre o poco o tanta, una certa corrente sul cavo di alimentazione, questo perché lavoriamo in corrente alternata la semplice legge di ohm V=R*I non vale più ma sarà V=Z.*I dove la “Z” è comprendente della parte resistiva “R” e di una parte complessa immaginaria reattanza. Quindi disadattamenti sulle linee e sulle antenne danno frutto a valori elevati della parte complessa della legge di ohm creando poi i problemi che conosciamo. Se in fondo alla linea metteremo una resistenza da 50 ohm a posto della antenna che potrebbe esser un dipolo non avremo reattanze etc…
I4FDX, Ing. Daniele Frignani – Magnum Electronics. Forli – Italy